certezze

ieri il rientro alla normalità dopo la parentesi riminese della paperella è stato un disastro:

la paperella ha pianto come una matta per entrare al nido (voleva restare col babbo). poi si è fatta addosso 2 volte la pipì ed una la cacca. tanto che al nido ci han chiesto più cambi (più di 5 mutande, più di 3 vestiti, più di 2 paia di scarpe). ieri mi è arrivato a casa un sacchettino con ciò che aveva sporcato, scarpe incluse, ben lasciato tutto il giorno a macerare al calduccio avvolto nella plastica. non mi dilungherò oltre.

il minimeo ha fatto la seconda vaccinazione e, in barba allo splendore della prima in cui tutto è filato liscio, si è fatta una serata + notte di conati di vomito e febbre a quasi 39. la santa tachipirinha ci ha permesso di arrivare a mattina con un po’ di ore di sonno in saccoccia. ah, e ovviamente ha smesso di mangiare, sia la tetta sia la frutta. e oggi ha gli orari completamente sfasati. e quando è sveglia, piange. senza alternativa.

oggi il viandante è via 12 ore per lavoro, e così non vedo un adulto nemmeno in pausa pranzo. oggi, e fino a domenica, la temperatura prevista a bologna supera i 40 gradi, e così non posso lessare la figlia pensando di uscire in macchina per non cedere alle crisi di sconforto e alla solitudine. oggi, e fino a venerdì almeno, sono barricata in casa con un minimeo urlante e, dal tardo pomeriggio, una paperella scagazzante.

l’unica certezza è che visto che io così non duro, in qualche modo migliorerà.