sabato pomeriggio siamo stati al Farneto, un posto incantevole vicino a Bologna, dove una volta al mese c’è il ritrovo di Famiglie per l’Accoglienza, associazione di famiglie fantastica di cui facciamo parte anche noi, e anche la famiglia dei miei cognati.
durante la cena la paperella assediava la "ziamatta" (storpiatura paperellesca da "zia Mati", come la chiama il babbo…) con alcuni libri trovati nei paraggi. mi hanno riferito questa conversazione.
p: "zia mi leggi questo?"
z: "va bene. c’era una volta…" segue lettura della favola di turno.
p: "adesso zia mi leggi quest’altro?"
z: "va bene, dai… "
p: "e ora questo, me lo leggi?"
z: "mhm… va bè, ancora questo poi basta"
p: "zia mi leggi anche questa?"
z: "no, dai, adesso basta. fai qualcos’altro, vai dallo zio a farti raccontare una storia inventata, dai."
p: "ma zia, io avevo preso questo libro perché tu me lo leggessi..."
…il congiuntivo ha fatto breccia nel cuore di prof della ziamatta: "paperella, hai fatto una frase troppo bella… dai, vieni qui che ti leggo anche questo!"
la ruffianeria paperellesca non conosce confini…
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