l’altro giorno è passata una vicina di casa con il suo nipotino a proporci uno scambio di figurine dell’album degli animali della coop (c’è un baratto incredibile in merito).
si ferma un po’ con noi, i bimbi giocano, poi le chiede ingenuamente alla paperella:
v: "ma tu vai all’asilo?"
p: "no, io sono grande. vado alla scuola materna!" (per chi mi hai preso, uè?)
v: "si, volevo dire quello. e ti piace?"
p: "sì, io faccio un sacco di giochi."
v: "e ce l’hai un moroso, alla scuola materna?"
(un mo… un mo… argh, ma che domanda è?? gulp, non sono pronta!)
p, sgranandole gli occhioni scuri in faccia: "che cos’è un moroso?"
(la mamma si scioglie al suolo dopo lo scampato pericolo)
v, imbarazzata: "ehm… ahm..."
io, intervenendo: "è un amico speciale. chi è l’amico che ti sta più simpatico alla scuola materna?" (mettiamoci ‘na pezza, va’…)
p: "aaah!! sì, ce ne ho tanti, io, di amici specialissimi alla scuola materna!"
(tanti? TANTI?)
p:"sì: la tiziA, la caiA, la semproniA, il tiziO… no no no, il tiziO no perchè non vuole mai giocare con me perchè sono una femmina… poi c’è anche la pincA, la pallA..."
santa innocenza, dura ancora a lungo, per favore per favore!!!
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