son tornata or ora, anzi, ieri sera dalle vacanze. scriverò poi, di questo agosto, pieno di cose belle e di momenti difficili, di persone felici e di altre schiantate. di gioie inaspettate e di dolori improvvisi. strano, ma bello.
epperò, oggi son tornata al lavoro, e dopo 16 giorni di astinenza dai giornali, ho ricominciato la mia rassegna di 6 testate ogni mattina. e ho letto: sbagliano l’aborto e uccidono la gemella sana.
faccio fatica a giudicare, in questo momento, faccio fatica a ragionare, dallo stupore rabbioso e doloroso che provo. l’errore è umano, frase vera ma stupida. certo che è umano. il problema è dov’è l’errore, se questo è un "incidente chirurgico" come tanti altri sfortunati e drammatici – ma ahimè umani – casi, o se l’errore è aver dato la possibilità che l’uomo si potesse sbagliare mentre svolgeva il suo divino compito di intervenire per decidere chi deve salvarsi e chi deve morire. non è una questione metafisica, capiamoci bene: non sto dicendo che siccome l’uomo gioca a farsi dio, allora Dio lo punisce. no no, qui Dio non c’entra per niente, non nelle cause di quella questione. l’errore è tutto diabolicamente umano.
ah, ovviamente, a conclusione della vicenda, la ormai-non-più-mamma si è sottoposta ad un secondo intervento per uccidere anche la seconda, malata ma per un tragico miracoloso scambio viva, gemellina.
poi, in risposta a quelle orribili parole pronunciate nel 2001 "noi amiamo la morte più di quanto voi amiate la vita" diciamo che il terrorismo sarà sconfitto dalla cultura occidentale?