ovviamente si tratta di blog! da borgomostri non ci si sposta, scherziamo?
dopo un po’ di silenzio qui per la troppa confusione nella vita, ma soprattutto dopo mesi di preparativi sotterranei e notturni (perchè di giorno non c’è tempo per parlarsi, figuriamo per fare un blog), io e il babboviandante, la paperella, la leprepazza e la pallottola abbiamo il piacere di presentarvi il nuovo blog di famiglia: www.follefamiglia.it (un blog a 10 mani, di cui 6 – almeno – appiccicose).
chi mi legge qui, si segni il nuovo indirizzo. i post (se tutto funziona) dovrebbero finire anche nei nostri facebook.
… così forse la smetteremo di litigarci gli episodi da raccontare!
arrivederci nella nuova casa – già funzionante e attiva da alcuni giorni.
i pomodori, secondo la follefamiglia, non crescono, loro vivono. ce li vediamo ad andare in giro tipo i puffi, sgambettando nell’orto per cercare il sole migliore…
]]>… alla faccia della domanda interessata!!!
]]>scioglimento…
]]>p: “Mamma, i bambini li manda Dio. Ma come fa Dio a fare i bambini?”
io: “… … …” spalancando gli occhi e tentando di capire esattamente in che pianeta mi trovo.
babbo (relativamente più sveglio, essendo andato a svegliare le fanciulle… e poi tornato a letto): “Paperella, lascia fare a Dio. Lui può fare tutto, può fare anche i bambini“.
p: ” ah“. passano 10 secondi.
p: “mamma?”
io: “mhm?”
p: “ma qualcuno nasce già da grande?”
io: “no, non è possibile. tutti nascono dentro la pancia di una mamma“.
p: “ma come hanno fatto i primi bambini, se non c’era una mamma con una pancia in cui nascere?”
io (chiedendomi come mai questi guizzi di intelligenza sovrumana le vengano sempre PRIMA dell’alba): “ah ok, i primi primi primi Dio li ha creati già da adulti, si chiamavano Adamo ed Eva, ma era un sacco di tempo fa, ed è successo SOLO a quei due“.
p: “ah. e adesso sono già morti?”
io: “eh sì”
p: “sicura?”
io: “sì, era proprio tantissimo tempo fa, è una storia lunga, un’altra volta te la racconto“.
p: “ah. peccato. cosa mangiamo a colazione?”
ma solo a me capitano conversazioni mattutine così??? domani temo la domanda sull’uovo e la gallina…
]]>2. io: “leprepazza, ma lo sai che sono incinta?”
l: “in cinta? ah. io invece questa estate sono stata in abluzzo e a limini...”
io: “non in Cina, incinta!!!”
3. io (2^ tentativo): “leprepazza, c’è un bimbo piccolo piccolo nella mia pancia, vuol dire che nascerà un fratellino o una sorellina!”
l: “mamma! allola io non sono più la solella più piccola, sono diventata la più media di tutti!!”
4. io: “ma leprepazza, sei contenta che arriva un fratellino?”
l: “molto mamma! però da quando nasce diventiamo tle, come quando vengono gli amici a tlovalci, quindi noi mangiamo semple nel tavolo dei piccoli, va bene?”
io: “…cominciamo già con le rivendicazioni sindacali?”
5. ore. 7.00 driiiin! driiiin! babbobeppe apre gli occhi.
io sono accovacciata vicino al suo bordo del letto: “babbobeppe? sono incinta. buongiorno!”
b: “AAAAAGHHH!”
io: “avevo detto anche buongiorno...”
6. io: “bimbe, ma sperate che sia un maschio o una femmina?”
bimbe: “un maschio!”
io: “come un maschio, anche voi? ma perchè?”
b: “mamma nei nostri giochi ci manca sempre qualcuno che faccia il principe. oppure il cane.”
io: “ecco, ora comincio a sperare che sia una femmina…”
non so le vostre reazioni ma, ecco, l’ho detto, sono incinta.
la mia follefamiglia ha reagito così…
ok, il racconto c’è. manca solo un attimo di logica e poi posso riuscire a scoprire i misteri della scuola materna.
]]>Al momento la saggezza latita…
]]>Giorno 1
Osservazioni sotto l’ombrellone.
Il babbo del “principe” (quindi “il re“), riemerso da una qualche performance draghesca in cui era stato miseramente abbattuto dal coraggioso figliuolo, osserva le mia figlie. La paperella è lattea, ricciola con sfumature di rosso nei capelli, piena di lentiggini fino alle orecchie e ricoperta di crema e sta importunando “il grande” che tenta di leggere un giornalino. La leprepazza è un cioccolatino panciuto e biondo, con grande invidia di tutto il resto della famiglia, è stravaccata su un lettino e per rilassarsi stropiccia le orecchie al “medio“, che la lascia beatamente fare (non si capisce come, ma la leprepazza ottiene sempre quel che vuole).
Re, rivolgendosi a me: “Mi spieghi, esattamente, come hai fatto a fare una figlia irlandese e una normanno-calabrese?”
Lo sapessi…
Giorno 2
Entrando in acqua.
Il medio alla leprepazza (senza malizia): “ma lo sai che sei bella?”
La leprepazza si ferma, lo squadra, poi gli risponde con ovvietà… “CERTO!” ed entra in acqua.
Poveri noi, poveri noi…
Giorno 3
Sguazzando in mare.
Leprepazza, dirigendosi con decisione verso la Croazia, forte della sua ciambella galleggiante: “io vado di là!” e attacca e battere i piedini e a ridere, allontanandosi in fretta.
Babbo, raggiungendola a fatica, prova la strategia: “bello qui! leprepazza, pensa, non tocco neanche io!”
L, dopo un attimo di riflessione: “io torno indietro!”
Senza il minimo imbarazzo…